Sei su Personaggi / Bruno Munari
BRUNO MUNARI
Non capita spesso di poter incontrare un personaggio importante come Bruno Munari. Quel giorno, non ricordo dove, tutto questo capito', notai che gli rimasi simpatico, e cosi presi l'occasione di farmi invitare nel suo studio a Milano. Accetto', cosi andai a trovarlo. Sapevo che sarebbe stato difficile immaginarlo in un atelier tradizionale. Mi apri' proprio lui, Munari. L'emozione era tanta quando entrai nello studio, che era una grande sala che poteva essere di rappresentanza. Mi fece accomodare su di una sedia realizzata a maglie di ferro, che solo quello mi fece eccitare la fantasia. Guardai con avidita' ovunque. Tutto mi appariva strano, in un ambiente dove tutto era pulito e i suoi progetti erano posizionati in modo perfetto. Mentre si parlava del piu' e del meno sull'arte, la mia attenzione fu attratta da una sedia regolare nella sua forma, oserei dire classica di legno lucidata. Lo strano era che la sedia era inclinata dall'alto verso il basso di almeno dieci centimetri. Immediatamente gli chiesi del perche' di tale anomalia e lui sorridente, mi rispose: "Quella sedia serve solo per visite brevi". Sorrisi.
Un'altra volta mi racconto' un fatto successo molti anni fa presso una scuola per bambini non vedenti. La sera prima preparo' per loro diverse corde di iuta, che poi annodava a spazi alternati e differenti tra loro. L'indomani mattina, arrivato nella classe dove era atteso, tiro' fuori le corde dalla valigetta distribuendole agli alunni, disse loro di scorrere con le dita e tanta era l'emozione che essi provarono, che sorridevano compiaciuti da quell'esperimento semplice, ma che dette loro, una nuova percezione di una realta' sconosciuta. Era come se leggessero tra le righe. Fu bellissimo! Un'esperienza che neppure i professori di quell'istituto ne avevano avuto idea. Chiacchierammo per almeno un'ora. Il tempo sembrava si fosse fermato e le tante cose dette mi affascinavano molto.
Ricordo, tra le tante sue esperienze volute, che un anno fu invitato in Giappone ad esporre le sue mirabili invenzioni. Egli accetto' e parti per quell'esotico paese con solo una valigia piena delle sue opere. Come arrivo', la commissione chiese a Munari dove fossero i pezzi da mostrare, e lui senza scomporsi rispose "li dentro", indicando la semplice valigia. Increduli e in silenzio, non rimase loro che osservare quello strano maestro: Munari apri' con fare sicuro e deciso l'involucro e ne estrasse un lenzuolo di lino, ben piegato. Poi con un semplice gesto, presa una piccola bottiglietta d'olio o inchiostro, ora non ricordo, la verso' in una piccola quantita' sul lenzuolo ancora piegato, poi, dopo poco preso quel panno, lo apri' tutto facendo notare che la macchia, penetrata di strato in strato, aveva provocato grandezze diverse tra loro. Lo applico' su una parete dove fece bella mostra di se', con grande meraviglia degli astanti che lo applaudirono felici e contenti.