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CRITICHE
1978 - 1983
Artista VENTURINO VENTURI "... Ennio Bencini narra quasi sempre con esempi simbolici con gusto surreale e ottima tecnica". - Arezzo -1978
Critico SERGIO BARTOLINI "…Bencini esegue con tecnica e logica d’insieme immagini …. Tratta la pittura e la grafica da specializzato, è un uomo ricercatore, opera con tutta l’umiltà le varie ipotesi liberate per testimoniare – è suo diritto – documenti ed intelligenze, preoccupazioni dell’uomo di questo tempo". Firenze - Cat. “BIANCO E NERO, Vita artistica del ‘900"
Giornalista ROMOLO DE MARTINO "…Capace di un disegno di alta qualità… si concede il gusto di un più congeniale surrealismo, talvolta al limite del metafisico". Firenze - “La Nazione”
Artista AURELIO DE FELICE "… Parolaio toscano: e così sproloquia divinamente con i segni, i colori, le immagini dalla Toscana al Nord Europa cercando di CANTARE con la SUA voce non facile in mezzo al bailamme della pittura italiana." Terni - Giu.1978 Personale “Grotta Romana” – Spoleto “Festival dei Due Mondi” - Giu. 1978 1982
Xilografo LUIGI SERVOLINI "..Miracolo di vitalità: non pago di cimentarsi con successo nella pittura ad olio, tecnica non comune, a scioltezza di mano e ad espressiva sintesi". Livorno Vol. Collettiva “Biennale di incisione grafica originale” - Livorno - Ott. Nov.
1983
Critico ANGELO MARCIANO’ "…Bencini esprime il suo mondo interiore ed emotivo per quei valori di intima e poetica armonia di memorie visive che vanno perdendosi nel caotico non senso della contemporaneità. Le sue visioni, tra il surreale e il metafisico, s’impongono “come eccezionale evento artistico nell’avventura, dello spazio interiore, in cerca di ansie di spirituale trascendenza”. Brescia - Riv. “Europa Artistica” ed. Megalini - 1983 Esposizione “EXPO ARTE” - Brescia 1983
1984
Don BRUNO FRESCUCCI "…Il tema dominante è la fede, lo spirito e la materia che nascono, maturano e parlano insieme contemporaneamente, alla ricerca della verità. Così avviene quando da quei settori bui nascono i pensieri e i riflessi di luce per invadere tutto ciò che è vita, realtà e libertà. Il buio e la luce, la notte e il giorno, il male e il bene ottengono questo scopo finale e sacrale senza costrizione, ma aiutando lo spettatore a trovare in essi, con la propria percezione, il principio e la fine, lo sviluppo e trionfo, ciò che è proprio e ciò che è di altri". Cortona (Ar) - “Toscana Oggi, La Voce di Cortona” 27/01/1985 Personale “S.Michele Arcangelo” Metelliano di Cortona - 1985
1985
critico ALBERTO C.AMBESI "…Ricordo un fare di tipo surrealistico, dove certi elementi figurativi, concorrono con il resto della composizione a determinare un’atmosfera magica". Personale “Circolo Artistico” - Arezzo
Giornalista DINO PASQUALI - Firenze - “La Nazione” 5/01/1985 Don BRUNO FRESCUCCI - Cortona (Ar) - “Toscana Oggi” – 27/01/1985 - Milano - “ Il Giornale dell’Arte” n 18 Giornalista e poeta GIOVANNI CRISTINI "… La sua arte si avvale di una tecnica “polimaterica”, risultato di pazienti sperimentazioni che hanno condotto l’artista alla scoperta, quasi alchemica, delle virtù simboliche nascoste nella stessa materia impiegata. La rivelazione del valore onirico dei fondi in sabbia nera e dei suoi esaltanti effetti inconsci lo ha portato all’impiego di materiali sempre più rari e preziosi, incorporati in composizioni sempre più ferme e suggestive, ai limiti del sogno". Milano - “Informazione U.C.A.I.” 1985 1987
Giornalista ISABELLA BIETOLINI "…L’ispirazione di Bencini è cristiana ma non di Chiesa, è mistica ma non legata alla tradizione religiosa in senso stretto: nella ricerca di un’unione tra terra e cielo si sviluppano il colore e il tono d’una differente religiosità che anela all’infinito attraverso paesaggi obbligati e voli tra le sbarre, ovvero attraverso la ricerca di una superiore libertà, frutto complesso dei lumi della ragione e delle profondità di fede. In sostanza un’elevazione che deve anche parare lo scotto della terra, del finito, delle piccole libertà limitate e condizionate". “L’Etruria” n 8 - 22/09/1987 Personale “ Club Gino Severini” Cortona (Ar)
1987
Scrittore TARCISIO MURATORE "…Il suo simbolo è la realtà della solitudine e dell’ansia subito abbandonate per diffondere un messaggio di cose e di parole che tenta di andare oltre le forme corporee e oltre ogni parola per divenire gioia". Personale Galleria d’Arte Moderna “FLUXIA” - Chiavari (Ge) - 1987 1989 Giornalista ALBERTO CESARE AMBESI "… È uno dei più interessanti artisti delle nuove leve. Innanzitutto, perché la sua inventiva si concretizza al di fuori degli orientamenti precostituiti. Si ispira, infatti, al mondo del sogno, senza essere surrealista, si avvale anche di figurazioni geometriche, ma non si attarda su posizioni astrattiste; accoglie immagini e riferimenti tratti dal vero e, tuttavia, ne esalta l’essenza in un contesto simbolico". Saronno (Mi) Riv. “Successo” n 6 Dic 1984 “EXPO ARTE” - Bari - 1989
1990
Giornalista GIUSE CARLO MAINI "…Mi si chiede cosa è la pittura di E Bencini e trans umazione un ascolto interiore dello spirito e una transazione in termini strutturalistici della rappresentazione cosmica …sentita come espressività di un supremo Ens, primigenio ed esterno." Milano - Riv. “Qui Touring” Mag. 1990
Critico MARIO MONTEVERDI "…Pittore di singolare personalità, tecnicamente capace di far coincidere un linguaggio d’avanguardia coi procedimenti di uno sperimentalismo artigianale d’altre età. Ennio Bencini si bilancia su un filo che corre dai polittici Medioevali a Braque e oltre, sino al polimaterico, ma sempre nel rispetto di una simbolica visione nella quale il fluire dell’esistenza si cela dietro i paraveti eretti dall’immaginazione". - Milano - “Dizionario Critico Artitalia” - Mi - 1990
1991
Padre THOREL "… Il tentativo di tradurre simbolicamente i concetti di creazione “A immagine e somiglianza di Dio”, oppure quello di libertà, di trascendenza, di “Verbum dei”, un unione tra anima e corpo in tensione verso l’assoluto di Dio, è quanto di più “tremendo e coinvolgente”. Siena - “La Nazione” (Siena) - 21/08/1991 Personale “Chiostro di S.Cristoforo” - Provenzano - Siena
Padre FELICE ROSSETTI "…E’ un’arte quella del Bencini, che costringe a riflettere; a meditare, a scoprire qualcosa di arcano, di misterioso. Le sue opere sono costruite su due piani distinti: inferiore e superiore strettamente legati fra loro e un unico messaggio. Due aspetti reali nei quali il Bencini si inserisce con una forte capacità creativa servendosi, spesso, della sfera, forma geometrica perfetta, colorato di rosso". Siena - “La Nazione” 25/08/1991 Personale “Chiostro di S.Cristoforo” - Provenzano - Siena
Giornalista ANGELA MARTINI TESSITORE "… ENNIO BENCINI: anticipa di qualche secolo un dialogo artistico di non facile lettura nel nostro tempo – macchina – consumismo, ma, appunto per questo, la sua sensibilità si aguzza nella ricerca del “vero” contenuto in ogni cosa:lo capta, lo soffre, lo traduce in immagine simboliche e sacrali, traendolo in parte dal proprio mistero. Ed è qui che lievita la sua forza artistica presente e futura". Milano - Vol.“Cavalieri d’Europa” - 1991 Personale “Chiostro Chiesa del Carmine” - Milano
Critico e artista FRANCO SALVOTTI "…Il suo “oggi artistico” non è solo frutto di un rivissuto culturale senza una rigida sudditanza passiva al passato ma con un recupero di pulsioni atte a vivificare l’attuale processo creativo. Il prestigio del frammento antico, inserito nel discorso moderno, vitalizza – in mobilità di significazione – il linguaggio poetico espressivo. Tale frammento (arcaico o no)quasi in simbiosi materica con tutti gli altri elementi dell’opera, trascende il suo singolo apporto e suggerisce al fruitore spazi lirici di accentuato respiro emblematico". …alle proposte di un lirismo formale inconsueto (che promuove altrettante desuete emozioni estetiche) deve però far riscontro un pubblico fruitore preparato, sensibile e di spirito intuitivamente aperto: queste cose sono indispensabili per un processo con creativo della fruizione. In tale posizione elettiva con l’opera d’arte, il rapporto diviene dialogo di incomparabile suggestività, sempre nuovo e arricchente". Milano ENC. “ARTE ITALIANA PER IL MONDO” Ed. CELIT. Vol. XIII - Torino - 1991
Artista e critico NORMAN Y ZOIA "… L’intera opera di Bencini è quasi una sistematica serie di essenziali ossimori: “Misticismo violento” là dove l’aggettivazione è riferita al trasfigurare del sangue e delle intenzioni." Milano - 1991
Critico LEONARDO FILASETA "…L’ancestrale fonte di Bencini:ripercorre a ritroso la storia con lui è salvifico, per trovare l’ubi consistam di fronte al continuo azzeramento operato dal nostro disarmonico presente, dal greve quotidiano. Quella sorgente lievita dentro di noi e arricchisce la nostra interiorità. Vi abbraccia, Vi disseta. Vi pacifica con voi, col mondo e con Dio". Milano - Riv. “ARTE CULTURA” n 4 - 1991
1992
Giornalista M.BON "…Bencini pittore dell’anima” Linguaggio proprio, libero da quel manierismo che troppo spesso viene associato all’idea di buon pittore. L’arte di Bencini è una continua ricerca della spiritualità, fondendo la ritualità mistica del credo nell’aldilà alla vita oltre la morte". Firenze - “La Notte” 7/10/1992 Giornalista GIULIANA SCIME’ "…Il misticismo contemporaneo, che ancora vive del rispetto e della suggestione delle antiche icone e, nel contempo, ha recuperato l’innocenza dello stupore primitivo". Milano - “Corriere del Ticino Svizzera Ital.” - 13/02/1992 Personale V.I.E. - Milano 1992 1993
Critico ANTONIO MIREDI LA SPIRITUALITA’ DELLA MATERIA "…E il verbo si è fatto Materia. Si può cominciare da questa citazione biblica per ripercorrere l’arte di Ennio Bencini, nato a Forlì ma di formazione Toscana. Si possono tracciare confini all’anima?I quadri di Ennio Bencini – quadri per semplificazione del termine, poiché nell’assemblaggio di vari materiali, pietre serene, pergamene, cibori, edicole, corna di buoi maremmani, tabernacoli ed altri reperti, si “rivelano” stazioni misteriche – rappresentano canti dell’interiorità. Canto inteso come viaggi, esperienza metafisica, tensione verso la verticalità". Torino - “Corriere di Torino e della Provincia” - 01/1993 1994
Critico MARIA TERESA RUSSO (Tay) "…Bencini è totale così come è totale l’uomo. Egli canta corpo – intelletto – spirito dell’umano in ogni suo lavoro e, in ogni suo lavoro, ripete la creazione di Dio: ogni giorno è nuovo, ogni suo lavoro è nuovo, anche se identica è sempre l’essenza". Monza Personale alla Galleria d’Arte Moderna “SCHUBERT” Milano 1994
1995
Poetessa MARIA TERESA MOSCONI "…Le “forme” arcane, appunto, che emergono dalle tavole del Bencini, spesso geometricheggianti o massivamente crude, sono piene di un’efficace intellettualismo materico, che contiene “in nuce”un’autentica ricerca di sé, una forte ricchezza interiore. Echi profondi di un tempo interno suggestivo, squisitamente spirituale, votato ora alla reminiscenza musicale, ora all’ascetico astrarsi oltre la realtà sensibile". Milano - 18/02/1995
Artista e poeta NICOLA TEDESCO "…All’acme della sua ricerca Bencini assueto ad un laico misticismo fonda opere di gusto assiomaticamente “Essenziale”. Scava nelle memorie del tempo ed estrapola dalla mente il mnemonico visivo-affettivo, agguanta il pathos di decollage figurali che partorisce con personale spiritualità laica". Milano Bimensile “Perimetro” - Spazio “MULTIART” Milano - 1985 Riv. “ARTE e CULTURA” 8/10/1995 Personale “V.I.E.” - Milano
Critico WALTER SCHONENBERGER "…Le composizioni di Bencini evidenziano l’esistenza – percepita – di un “oltre” segreto, misterioso, con un aperto riferimento al sacrale. Bencini non illustra il simbolo, ma ritrova in quello che fa una dimensione simbolica". Ehem. Director der Museen in Lugano (CH) Personale “Università di Costanza” Germania - 1995
Critico ENZO DALL’ARA "…Un armonico fermento di un plasma cromatico e di innesti materici assai dialettici, esprimono anelito di ascesa spirituale, tensione di ricerca trascendente, elevazione ad orizzonti di luce. Un lessico metaforico, basato su parametri simbolici quali la sfera, il triangolo, i manoscritti antichi ecc… Scava nella condizione esistenziale, nel mistero dell’inconscio, nel dialogo fra materia ed essenza". Forlì - “Corriere di Forlì” - 10/12/1995 Personale “Palazzo Albertini” Forlì - 1995
Critico ODETTE GELOSI "…Metafora, sacralità, magia, preziosità: queste risultano essere le pulsioni immanenti alle creazioni artistiche di Ennio Bencini che si percepiscono anche attraverso un’osservazione veloce. Il linguaggio pittorico dell’artista si svolge secondo un itinerario singolare condotto attraverso sperimentazioni e studi originali prettamente personali. Dall’opera di Ennio Bencini si coglie la sua intensa ricerca interiore che lo conduce a proporre i molteplici aspetti della realtà, interpretati secondo un’ottica che, partendo dalla cupa opacità del non essere, giunge alla radiosa luce dell’essere". Forlì Personale “Loggetta dell’ Arch. Trentanove” - Faenza (Rv) - 1995 1996
Critico GIUSEPPE CASIRAGHI "… Bencini possiede la straordinaria capacità di disciplinare le cose che già esistono, renderle docili al suo pensiero, ad assemblarle ad altre che trae dal suo fertile immaginifico, secondo un concetto teologico, razionale e poetico ad un tempo, in frequenza emotiva sempre ad alta tensione, nella costante ricerca di un chiaro discorso esegetico. Nulla è casuale, tutto è in funzione del suo dotto pensiero. Profonda è la sua concettualità. Stupendo è il suo modo di disciplinare le più disparate materie e renderle consone al suo ideale simbolista". Peronale “S. Cassiano” - Mens. “L’occaione” - Macherio (Mi)
Critico LUCIANO CARAMEL "… A Ennio Bencini che dimostra che l’Arte sacra è ancora possibile". Personale “Università Cattolica Sacro Cuore” - Milano - 1997
Magnifico Rettore ADRIANO BAUSOLA "…Grazie a Ennio Bencini, per l’occasione che ci dà di aprirci, attraverso l’arte, dimensioni metafisiche e religiose". Università Cattolica Sacro Cuore - Milano - 1997
1999
Critico ENZO DALL’ARA "..Anche le ulteriori opere presentate, creazioni su carta paglia e dipinti a tecnica mista, nell’armonico fermento di un plasma cromatici e di innesti materici assai dialettici, esprimono anelito di ascesa spirituale, tensione di ricerca trascendente, elevazione ad orizzonti di luce". Personale Associazione Culturale “Arte Studio EM” - Ravenna
2000
Critico GIORGIO FALOSSI "…Ennio Bencini attinge dall’esperienza antica, al simbolismo geometrico, al tocco rude delle superfici, ai cromatismi astratti e uniti da campiture precise. Ennio Bencini compone i suoi quadri con queste occasioni che non sono figurazioni od oggetti riconducibili al cubismo o all’espressionismo, ma sono opere in cui il pensiero è materializzato sino alla realtà della materia che per essere intesa deve però ritornare pensiero. Un difficile lavoro fatto per l’umana civiltà da un grande artista". “IL QUADRATO” - Milano “Miart” Milano 2002
Giornalista RENZO ALLEGRI "…Una ricerca sulla spiritualità. Quando le esperienze sovrannaturali sfuggono alla scienza". - Parma - Riv. “CHI” n 17, Mondadori - 1/05/2002
Giornalista, psicologo, psicoterapeuta. Docente della scuola Europea di psicoterapia ipnotica ANGELO G. DE MICHELI "…Nelle sue opere c’è riprodotta una speciale e inusuale “via crucis” del dolore, della materia, c’è il silenzio dell’attesa, c’è espressa in sintesi il simbolo e i simboli che accompagnano l’uomo dalla nascita alla morte. Ci sono tutti. Davanti alle sue opere ho trovato davanti come alleato il “silenzio” lasciando alle immagini di emergere e prendere forma. E’ il colore che diventa portavoce delle parole, dei racconti, delle ansie dell’intera umanità, di quelle ansie che hanno trovato voce nella religione, nella letteratura, nelle opere dell’ingegno, nelle testimonianze della storia". - Milano - 2002
2004
Artista SERGIO DANGELO "…Paladino della poesia romantica, mistico trasvolatore visionario". MILANO - Personale “Libreria Bocca in Galleria” - Mi
Critico GIORGIO DI GENOVA "…Quella di Ennio Bencini è una luce divina, sovrannaturale, dai precisi significati mistici". Roma - 5/06/2004 Cat. “Luce, vero sole dell’Arte” - Museo d’Arte delle Generazioni del ’900 G. Bargellini - Pieve di Cento - Bologna 2005
Critico DONATO CONENNA "…Artista di sangue toscano, operante in Brianza. Figlio d’arte, si libera ben presto dalla dominante tradizionale ereditata e dopo aver conseguito il diploma ad Arezzo, si dedica ad inerim all’insegnamento e alle arti visive. Grazie al padre frequenta Annigoni, Primo Conti, Luigi Servolini, ma anche il De Chirico e un certo Lucio Fontana, che gli ispillerà il vaccino dello stravolgimento delle cose normali. La sua strada di Damasco è su una spiaggia di sabbia nera. Quella sabbia che immette in ogni sua composizione. Dal 1972 sale per le vie della Lombardia quivi giunto inizia a collezionare reperti antiquariati e chiesastici, che sconvolge nella struttura intervenendo con proprie iconazioni profane, (decostruzione) ma non per questo meno che sacrali. Non si accorge il Bencini, che con questa tematica ha riaperto una profonda ferita che tutt’ora è presente in tutti noi pochi pensanti: il rapporto ineuguale che ogniuno ha col padre e con lo spirito. Giustamente, Luciano Caramel gli dice in catalogo che “Con Bencini, andiamo a scoprire la vera arte sacra”. Con back-ground di questa levatura, il trend delle quotazioni è ancora tutto da elevare. Il percorso espositivo ha delle tappe a notevoli altezze. Dalla Galleris Schubert a Milano, a Palazzo Albertini, nella natia Forlì, 6 sale con 60 opere. Dal Palazzo Reale a Milano 2004, al Festival dei Due Mondi, a Spoleto 1978, l’altro secolo. Il target collezionistico è di spessore. Occorre farsi lo stomaco prima di operare un digesto (absit iniuria verbus) dell’analisi concettuale e oggettuale. Bibliografia estesissima e corposissima: prima su tutti il catalogo Mazzotta, 1991. Emeroteca: ricca ed eloquente. La cadenza creativa ha dei momenti di apnea. E chi non li avrebbe di fronte a così tanto pensare?" Arona - Cat. “Re di Quadri” - Ed. Arona Mediapolis - 19/03/2005
2006
Giornalista ISABELLA BIETOLINI "…Nell’arte di Bencini c’è simbologia e filosofia sposate al colore, alla consistenza di brani di materia: e poi la mistica del suono che rivive su antichi pentagrammi strappati da pagine lontane per scandire la musicabilità eterna del tempo o la gloria di legno dorato che si spacca e lascia uscire la folgore come i lampi dell’Arca: eternità, ricerca, elevazione spirituale, contemplazione del creato". Cortona (Ar) - “Cronaca di Cortona” Apr. 2006 n 8
2008
Giornalista ANDREA DUSIO "…Si sarebbe portati a liquidare in prima istanza le raffigurazioni di Bencini come evocazioni quasi esoteriche, riservate a una cerchia di iniziati, e dunque animate da diversi livelli di lettura, a seconda dello spettatore. La realtà è diversa. Dalle parole dell’artista toscano si capisce che il suo è un percorso di metodo che mira alla radice del gesto pittorico, ancor prima che della creazione intellettuale. Osservare l’arte di Ennio Bencini è un’occasione per incontrare un’arte rarefatta, meditativa e capace di alludere a contenuti cardinali per la vita dell’uomo. Ma che si presta anche a una lettura più ampia, che comincia proprio dal godimento estetico, e di lì risale a una comprensione fondata su di un sentimento austero di bellezza, colta da una sorta di stupore primigenio, di grande forza espressiva". Milano - Mens. “Vivere” n 28 - 28/04/2008
Critico e poeta DONATO DI POCE "…Ennio Bencini con le sue opere schiaffeggia la nostra fantasia, scuote i nostri nidi d’angoscia. Ecco che vediamo l’inquietante presenza del mistero, in una sfera che è mito, storia, sopraffazione: una sfera che è la proiezione dell’inconscio collettivo; una sfera che ci parla di solitudine, di metamorfosi, di un mondo magico ed arcano. Bencini è un grande visionario che apre dei cancelli sul mondo, che si interroga e ci interroga. In preda al delirio di visioni simultanee ne ci sentiamo attratti da quella presenza fluorescente che racchiude in se il respiro magico delle forze occulte dell’universo. Sora (Fr) Personale “Villa Scaccabarozzi” Velate (Mb) Feb.2008 Personale “Museo Archeologico “ Mantova - Apr.2008
Critico e Storico dell’Arte CARLO FRANZA "…La sua arte diventa un matrimonio di simboli tra terra e cielo, con un processo in cui ogni lavoro offre una sorta di pietra filosofale, un centro di gravità ed anche un centro di mistero. Ma ogni opera, ogni costruzione, fornisce un meccanismo dinamico e un gioco di virtuale leggerezza e immaginazione, ultimo tentativo il suo di aver capito il mondo che ci sfugge, malgrado la pienezza delle parole, le descriptio sussurrante e le stazioni di meditazioni. La solennità iconica di Bencini non ci sottrae alla fine di un viaggio e di un clima tutto di paradiso, quella piccola eternità che egli di volta in volta ci porge, fatta di respiro e ansia, di aneliti e confidenze, di materia e colore, e soprattutto di luci, fibre ornamentali coltivate con pudore". Milano Fiera “Frontiera a Firenze” 2008 Circolo della Stampa - Milano - “Premio delle Arti, Premio alla Cultura" 2008 Personale “S.Carlo al Corso”, sala Foyer - Milano - Giu.2008
2018
L'arte di Ennio Bencini fra simboli e misteri di Francesco Franza
La storia artistica di Ennio Bencini (Forli 1942) che vive in Lombardia dal 1972 prima a Milano, e oggi a Bellusco, è costellata di mostre e presenze in più città italiane ed estere, che hanno messo a fuoco la sua poetica, il suo spirito innovativo per un'arte non materiale ma sacrale e simbolista.
Tanto che la critica più qualificata ne ha individuato i paletti importanti di queste scelte operate, e le sue opere sono ormai in collezioni italiane ed estere come in prestigiosi Musei del mondo.
Nel suo curriculum spicca la monografia che nel 1991 uscì da Mazzotta a cura di Marco Lorandi, mentre nel 2008 ha vinto, segnalato dall'illustre critico Prof. Carlo Franza, il Premio delle Arti Premio della Cultura, XX edizione, al Circolo della stampa di Milano.
La sua pittura cresce per dire qualcosa, indicare, accennare, movimentare la realtà attraverso simboli sacrali, e pertanto, elementi come l'acqua, la terra e il fuoco diventano tracce che ci portano oltre l'infinito. Sostenuto dalla riflessione, dalla poesia, dalla bibbia, dalla religiosità, dall'etica e dalla sacralità della vita, Ennio Bencini ha trovato nella pittura una sorta di tavola della legge, così che l'esistenza si spiega come viaggio doloroso verso l'Eterno, transito dalla terra al cielo. Persino la movimentazione dei simboli trova casa nell'immagine del tempio, il dolore nelle spine e nei chiodi, il sangue nell'esistenza e nei drammi, per farne degli esempi, eppoi il sentiero terrestre e la scala del cielo.
Opere che contemplano un approccio di pensiero colto e alto, di getto filosofico, dove ogni motivo, pur nella materia pittorica e negli aggettanti materiali che corredano talvolta le sue installazioni, offrono una poetica visione d'insieme grazie anche ai colori scelti di volta in volta dall'artista e che sono caldi, netti e infuocati a volte, talaltra -come negli azzurri- portano a serafici riquadri di mistero.